Sab 01.02.2014 | Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò Liber* Liber* tutt*, liberi subito

Senza titolo-1

La mattina del 9 Dicembre tre compagni e una compagna sono stati arrestati, tra Torino e Milano, con l’accusa di aver partecipato a una azione contro il cantiere del Tav a Chiomonte, nella notte tra il 13 e il 14 Maggio 2013. Padalino e Rinaudo, i due pm che da anni si scagliano contro chi lotta in Val Susa, chiedono per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò reati che revedono pene sempre più alte: attentato con finalità di terrorismo, atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra. Significa impossibilità di accedere a misure cautelari alternative, carcerazioni preventive più lunghe, regime di alta sicurezza, e il rischio di pene oltre i vent’anni. E significa anche utilizzare una parola che spaventa l’opinione pubblica, che vuole soffocare il conflitto sociale, che agita mostri, che permette ogni intrigo giuridico, che cerca di dividere tra buoni e cattivi: terroristi. E queste accuse si inseriscono in un processo che ha visto acuirsi la repressione contro il movimento: questa estate per la prima volta l’idea della finalità di terrorismo è servita a giustificare perquisizioni contro compagn* impegnat* nella lotta, ed ha preparato il terreno per gli arresti del 9 dicembre che segnano un salto di qualità nella politica repressiva della procura di Torino. Ma non riusciranno a spaccare un movimento forte e concreto come quello No Tav, non riusciranno a allontanare dalla Valle tutti coloro che da anni portano la loro sensibilità e la loro intelligenza per lottare insieme a chi vuole proteggere le proprie montagne, che sono ormai le nostre montagne. La validità del sabotaggio come azione di lotta è stata confermata in quella notte, e in altre ancora, e rivendicata dal movimento tutto. A camminare nel buio dei sentieri c’eravamo tutt*: non ci siamo rassegnati dopo vent’anni di lotte, non vi lasceremo i nostri compagni e le nostre compagne in carcere.
Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò Liber*Liber* tutt*, liberi subito

 

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