Il CSA BARAONDA esprime vicinanza e solidarietà e si associa alla lotta di Brescia e Milano contro la mancata regolarizzazione di coloro che si trovavano in Italia nel momento in cui il “Pacchetto Sicurezza” ha trasformato lo status di irregolare nel reato di clandestinità.
Stigmatizziamo le modalità applicative della sanatoria che con la “Circolare Manganelli” ha cambiato le carte in tavola, dopo la presentazione delle domande di regolarizzazione così creando i presupposti per autodenunce di clandestinità e determinando l’inutilità della spesa sostenuta nell’auspicio della regolarizzazione, molte volte non limitata a quella contributiva di legge, ma estesa a quella pretesa dagli speculatori.
La protesta di Brescia e Milano riguarda 40.000 casi che hanno chiesto l’emersione con l’ultima sanatoria, cui si aggiunge un milione di immigrati privi di permesso di soggiorno in tutta Italia: un’immensa popolazione che impone la soluzione generale che solo una vera sanatoria può assicurare, certo non limitata ad alcune categorie di lavoratori e ad altre no.
Non è ipotizzabile aggiungere, ai settantamila reclusi nelle carceri italiane, gli immigrati clandestini. La loro irregolarità va ad ingrossare le fila del malaffare non potendo accedere ad attività regolari, ribadiamo la nostra contrarietà a questa regolarizzazione/truffa, a questa legge sull’immigrazione, strumenti di disciplinamento della mobilità dei corpi e delle migrazioni, funzionali solo a mantenere l’irregolarità permanente dei nuovi schiavi, a far crescere la criminalità organizzata e a valorizzare il razzismo come elemento “etico” e strutturale del nostro paese.