BERTA, LA VOZ DE TU LUCHA SEGUIRÀ VIVENDO!

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Per tutta la vita sono stata cosciente di quello che mi poteva succedere portando avanti questa lotta,

così come sono cosciente che stiamo lottando contro un potere oligarchico, bancario, finanziario e

internazionale, oltre che contro lo stesso Stato honduregno e i suoi organi repressivi, che

storicamente sono assoggettati agli interessi delle grandi imprese multinazionali. Non mi

piegheranno!” (Berta Cáceres, giugno 2013, stralcio di intervista di Giorgio Trucchi, Rel-UITA, su

itanica.org).

L’assassinio di matrice politica di Berta Cáceres ci riempie di sgomento, dolore e di rabbia.

Attivista instancabile, fondatrice e coordinatrice ventennale del COPINH (Consiglio dei Popoli

Indigeni dell’Honduras), Berta è stata una donna e compagna straordinaria, che ha dedicato la

propria vita alla difesa dei territori e dei popoli originari honduregni contro i piani di distruzione e

di morte dei poteri oligarchici presenti in questo stato dell’America Centrale.

Notissima a livello internazionale per il suo attivismo nei movimenti dell’ALBA (Alleanza

Bolivariana per i Popoli della nostra America) e per il suo impegno ambientale che gli era valso il

prestigiosissimo riconoscimento del premio Goldman, Berta era soprattutto conosciuta e amata da

molte organizzazioni di base e da gruppi di attivisti in tutto il mondo.

Abbiamo avuto l’onore e la fortuna di incontrarla, conoscerla e condividere con lei un pezzo del

nostro cammino, ospitandola, insieme ad latri rappresentanti indigeni e contadini, al CSA Baraonda

negli anni 2000, nel corso di un tour europeo di sensibilizzazione sulla situazione dei popoli

originari organizzato dal C.I.C.A. (Collettivo Italia Centro America) di cui alcune compagne del

Baraonda erano parte fondante. Mai dimenticheremo il suo sorriso, il suo coraggio, il suo

infaticabile impegno.

L’omicidio di Berta è solo l’ultimo atto del disumano sfruttamento e della brutale repressione ai

danni di popoli originari e movimenti sociali honduregni che dura da molti anni: Berta stessa era

stata rinchiusa in carcere e già altri tre membri del COPINH sono stata uccisi per la loro lotta in

difesa dei territori dei Lenca, il popolo originario cui Berta apparteneva.

È lo stesso sfruttamento, la medesima repressione contro i quali si batte del popolo Mapuche che,

come la maggioranza dei popoli originari del Latinoamerica, si trova a difendersi dall’intromissione

genocida delle multinazionali e che, per questa legittima difesa, è oggetto di persecuzione politica.

Ma è anche lo stesso sfruttamento, la medesima repressione che colpisce, nella bianca Europa, i

migranti in fuga da guerre e da crisi ambientali ed economiche che quella stessa Europa ha

contribuito a generare. Ed infine, in maniera appena più velata ed edulcorata, è lo sfruttamento, è la

repressione che colpisce, nella nostra Italia, lavoratori, precari e disoccupati, movimenti sociali e

ambientali che si oppongono a un sistema economico onnivoro, iniquo e distruttore.

Berta ci ha insegnato che la solidarietà internazionale può essere un’arma potentissima, in grado di

scoraggiare e contrastare coloro che distruggono territori in nome del falso progresso e uccidono in

nome del profitto.

Hanno ucciso Berta ma non fermeranno la lotta del COPINH che, malgrado e le minacce, le

pressioni e la repressione, in mesi e mesi di lotta e presidio dell’area, è riuscito a fermare uno degli

ultimi progetti di queste multinazionali, la diga Agua Zarca sul fiume Guarcarque, sacro ai Lenca.

Hanno ucciso Berta ma non fermeranno la nostra lotta perché nei territori Mapuche, alle frontiere,

in Val di Susa, nei quartieri di Milano e nei posti di lavoro, ogni giorno, noi grideremo con voce

sempre più forte che le persone valgono più dei profitti! Che non pagheremo noi la crisi di questo

sistema economico!

In questo doloroso momento siamo solidali con le compagne ed i compagni del COPINH, con il

popolo honduregno, con i familiari della nostra Berta, faremo tesoro dei suoi grandi insegnamenti e,

della sua determinazione, un esempio da seguire.

Nos tienen miedo porque no tenemos miedo.

MARRICHIWEU!

Berta volverà y serà millones!

Hasta Siempre, Bertita!

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Aperibimbi 20 Marzo

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Berta volverà y serà millones!

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BERTA, LA VOZ DE TU LUCHA SEGUIRÀ VIVENDO!

“Per tutta la vita sono stata cosciente di quello che mi poteva succedere portando avanti questa lotta, così come sono cosciente che stiamo lottando contro un potere oligarchico, bancario, finanziario e internazionale, oltre che contro lo stesso Stato honduregno e i suoi organi repressivi, che storicamente sono assoggettati agli interessi delle grandi imprese multinazionali. Non mi piegheranno!” (Berta Cáceres, giugno 2013, stralcio di intervista di Giorgio Trucchi, Rel-UITA, su itanica.org).

L’assassinio di matrice politica di Berta Cáceres ci riempie di sgomento, dolore e di rabbia.
Attivista instancabile, fondatrice e coordinatrice ventennale del COPINH (Consiglio dei Popoli Indigeni dell’Honduras), Berta è stata una donna e compagna straordinaria, che ha dedicato la propria vita alla difesa dei territori e dei popoli originari honduregni contro i piani di distruzione e di morte dei poteri oligarchici presenti in questo stato dell’America Centrale.
Notissima a livello internazionale per il suo attivismo nei movimenti dell’ALBA (Alleanza Bolivariana per i Popoli della nostra America) e per il suo impegno ambientale che gli era valso il prestigiosissimo riconoscimento del premio Goldman, Berta era soprattutto conosciuta e amata da molte organizzazioni di base e da gruppi di attivisti in tutto il mondo.
Abbiamo avuto l’onore e la fortuna di incontrarla, conoscerla e condividere con lei un pezzo del nostro cammino, ospitandola, insieme ad latri rappresentanti indigeni e contadini, al CSA Baraonda negli anni 2000, nel corso di un tour europeo di sensibilizzazione sulla situazione dei popoli originari organizzato dal C.I.C.A. (Collettivo Italia Centro America) di cui alcune compagne del Baraonda erano parte fondante. Mai dimenticheremo il suo sorriso, il suo coraggio, il suo infaticabile impegno.

L’omicidio di Berta è solo l’ultimo atto del disumano sfruttamento e della brutale repressione ai danni di popoli originari e movimenti sociali honduregni che dura da molti anni: Berta stessa era stata rinchiusa in carcere e già altri tre membri del COPINH sono stata uccisi per la loro lotta in difesa dei territori dei Lenca, il popolo originario cui Berta apparteneva.
È lo stesso sfruttamento, la medesima repressione contro i quali si batte del popolo Mapuche che, come la maggioranza dei popoli originari del Latinoamerica, si trova a difendersi dall’intromissione genocida delle multinazionali e che, per questa legittima difesa, è oggetto di persecuzione politica.
Ma è anche lo stesso sfruttamento, la medesima repressione che colpisce, nella bianca Europa, i migranti in fuga da guerre e da crisi ambientali ed economiche che quella stessa Europa ha contribuito a generare. Ed infine, in maniera appena più velata ed edulcorata, è lo sfruttamento, è la repressione che colpisce, nella nostra Italia, lavoratori, precari e disoccupati, movimenti sociali e ambientali che si oppongono a un sistema economico onnivoro, iniquo e distruttore.

Berta ci ha insegnato che la solidarietà internazionale può essere un’arma potentissima, in grado di scoraggiare e contrastare coloro che distruggono territori in nome del falso progresso e uccidono in nome del profitto.

Hanno ucciso Berta ma non fermeranno la lotta del COPINH che, malgrado e le minacce, le pressioni e la repressione, in mesi e mesi di lotta e presidio dell’area, è riuscito a fermare uno degli ultimi progetti di queste multinazionali, la diga Agua Zarca sul fiume Guarcarque, sacro ai Lenca.
Hanno ucciso Berta ma non fermeranno la nostra lotta perché nei territori Mapuche, alle frontiere, in Val di Susa, nei quartieri di Milano e nei posti di lavoro, ogni giorno, noi grideremo con voce sempre più forte che le persone valgono più dei profitti! Che non pagheremo noi la crisi di questo sistema economico!
In questo doloroso momento siamo solidali con le compagne ed i compagni del COPINH, con il popolo honduregno, con i familiari della nostra Berta, faremo tesoro dei suoi grandi insegnamenti e, della sua determinazione, un esempio da seguire.
Nos tienen miedo porque no tenemos miedo.
MARRICHIWEU!(venceremos!)
Berta volverà y serà millones!
Hasta Siempre, compagna dei popoli originari liberi!

RETE INTERNAZIONALE IN DIFESA DEL POPOLO MAPUCHE
C.S.A BARAONDA
C.S. CANTIERE

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Mediterraneo Antirazzista 2016

 

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https://poq.noblogs.org/post/2016/03/08/mediterraneo-antirazzista-milano-2016/

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Pilmaiken resiste

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Spinti da un grande spirito internazionalista in sostegno alla lotta del popolo Mapuche, come Rete Internazionale in Difesa del Popolo Mapuche, siamo andati al Consolato Generale della Repubblica de Cile ad Amburgo, Germania, per esprimere ancora una volta la nostra indignazione per i diversi avvenimenti di aggressione e di repressione che accadono nel territorio Mapuche da parte delle forze poliziali cilene.

Siamo arrivati fuori del Consolato Cileno caricati di energia sfidando il solito freddo,ma motivati della forte voglia di far sentire la nostra degna rabbia per i fatti politici che devastano giornalmente la vita dei compagni Mapuche.

Gli striscioni esposti davanti il Consolato del Cile hanno avuto come obbietivo principale quello di lanciare un messaggio alle coscienze morte di quelli che dicono da rappresentare un stato democratico che non è mai esistito.

“IN $HILE WERDEN MAPUCHE ERMORDET” = “IN CILE SI ASSASSINANO I MAPUCHE”

Abbiamo anche esatto l’abolizione della legge Antiterrorista,che continua a criminalizzare e ad incarcerare il compagno Mapuche che lotta per la difesa del proprio territorio. Abbiamo solidarizzato con particolare interesse con le comunità in Resistenza del Pilmaiken, che difendono il loro territorio dell’intromissione capitalista della multinazionale norvegese dell’energia Statkraft.

Facciamo una chiamata urgente allo stato cileno per la libertà del compagno fotografo indipendente Felipe Duràn, che si trova incarcerato da 5 mesi per aver denunciato attraverso il suo lavoro audiovisuale la realtà che si vive nelle su ciò accade in territorio Mapuche e sull’attuazione delle forze poliziali cilene ,come il signore console che con la sua diplomatica gentilezza, mentre noi spiegavamo con serietà e con indignazione il motivo della nostra visita, era più preoccupato dei manifestanti riuniti fuori dal consolato “che non distruggano le piante e che non facciano tanto rumore da spaventare i vicini”…e a seguire nelle sue “commoventi” parole in solidarietà al popolo Mapuche, il signore console ci ha parlato sullo sforzo che fa Cile per integrare le comunità Mapuche nella industria del turismo nella IX regione…….

Dopo tutto questo, ancora una volta abbiamo solo confermato i meccanismi istituzionali d’indifferenza e di disinteresse da parte degli ambasciatori della pseudo democrazia cilena all’estero.

LA RESISTENZA E LA LOTTA PER LA SOVRANITA TERRITORIALE DEL POPOLO MAPUCHE NON E TERRORISMO NE DELINQUENZA!

BASTA DI BUGIE STATALI PER MENTENERE INCARCERATO AL COMPAGNO FOTOGRAFO INDIPENDENTE FELIPE DURAN!

‪#‎MARRICHIWEU‬!‪#‎PILMAIKENRESISTE‬!‪#‎FUORISTATKRAFT‬ !‪#‎R‬.I.D.P.M

Amburgo,29 febbraio 2016.

RETE INTERNAZIONALE IN DIFESA DEL POPOLO MAPUCHE

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12 Marzo : DAX SUONA IL POPOLO BALLA

 

 

 

 

12 Marzo “DAX SUONA IL POPOLO BALLA”

-ore 21: Incontro su antifascismo e repressione coi compagni greci da Kavala
-ore 22: inizio concerti
ACERO MORETTI (rap militante da Rozzano)
JOLLY ROGER (Rap Hardcore Greek Antifa)
VIA SMOKE (rootreggae band da Milano)
LE BIRRETTE(RocksteadySkaSoul music live da Bologna)
BOUNDLESS( ska project da Lecce)
DJ Mr. Benny (Rude selecta da Roma)

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Ven 01.04.2016 | Benefit diffidati F.C. DAL POZZO

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Pugni e Carezze 2016

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Comunicato rete internazionale in difesa del popolo Mapuche sulle iniziative di Amburgo il 26/27 febbraio

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La nostra solidarietà per la lotta del Popolo Mapuche prosegue ad Amburgo insieme ai compagni della Rete Internazionale in Difesa del Popolo Mapuche.
Ci saranno due giorni di iniziative per informare, diffondere e per denunciare gli avvenimenti politici che accadono nel Walmapu, la Nazione Mapuche.
Venerdì 26 febbraio alle ore 10, manifestazione sotto il consolato del Cile ad Amburgo, per dire basta alla violenta repressione dalle forze poliziali cilene contro i compagni Mapuche che difendono il proprio territorio, per l’abolizione della vergognosa legge antiterrorista, che è ancora in vigore dalla dittatura de Pinochet, assurda legge che continua a criminalizzare e ad incarcerare il Popolo Mapuche, e per denunciare tutti i latifondisti tedeschi che si sono appropriati in modo fraudolento delle terre Mapuche con la complicità dallo stato cileno. Al pomeriggio, una visita ad Amnesty International per consegnare una lettera scritta dalle comunità in Resistenza del Pilmaiken, che denuncia la violazione dei diritti umani che subiscono come popolo indigeno nelle diverse irruzione nel loro territorio Mapuche da parte della forze poliziali del Cile, con tanto di violenza fisica e verbale contro donne ,bambini ,anziani, la militarizzazione del territorio, la tortura e la incarcerazione permessa della legge antiterrorista, l’ invasione e l’usurpazione delle terre da parte dei latifondisti tedeschi e la persecuzione politica contro la machi Millaray Huichalaf, leader della Resistenza del Pilmaiken , che fino ad oggi viene criminalizzata come una terrorista dallo stato cileno , in passato già vittima di violente irruzioni in casa davanti alla sua piccola figlia, di montaggi giudiziari ed ingiustamente incarcerata con la finalità di intimidire la sua voce nel movimento Mapuche Autonomo del Pilmaiken.
Sabato 27 di febbraio dalle ore 19, iniziativa per parlare e per informare sul conflitto Mapuche in Cile, progetto in sostegno alle comunità in Resistenza del Pilmaiken, documentario, cibo e musica latinoamericana.
Invitiamo a tutti i compagni che, spinti da un grande spirito internazionalista come il nostro, vogliono difendere il territorio Mapuche dalla sporca invasione capitalista che significa non solo devastare il territorio Mapuche, ma anche sterminare la loro esistenza come popolo originario, là alla fine del mondo dove la terra si vive, si rispetta e si difende dal finto progresso, dove la terra non si usurpa e non si vende, come fa lo stato cileno favorendo l’ intromissione di latifondisti e delle multinazionali.
Amulepe Tain weichan! La nostra lotta continua!
PILMAIKEN RESISTE!

Se loro globalizzano il capitalismo, noi globalizziamo la Resistenza!

Rete Internazionale in Difesa del Popolo Mapuche.
Milan-Oslo-Amburgo

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Evento del 13 febbraio pag1

Evento del 13 febbraio pag1

Evento del 13 febbraio pag2

Evento del 13 febbraio pag2

Volantino Aperibimbi

 

BARAONDAPERIBIMBI

Stuzzicanti tardi pomeriggi e nutrienti prime serate per famiglie e mangiabambini 16.30 merenda 17.00 IL DASO* Spettacolo /animazione di NUDOECRUDO TEATRO Un naso intasato e una tromba (otturata anche lei) alla ricerca del Grande Fazzoletto che (forse) li libererà.
dalle18.00 ricco aperitivo e resident dj set

CSA BARAONDA, VIA PACINOTTI 13 SEGRATE (MI)

*nudoecrudo teatro presenta Il Daso Spettacolo/animazione i(n)spirato (non proprio) liberamente a Il Naso di Olivier Douzou, ed. Orecchio Acerbo con Franz Casanova (bocca e mani) e Graziano Gatti (tromba) sotto l’occhio vigile di Alessandra Pasi nasi realizzati da Francesca Maggioni
Un naso intasato, una tromba (otturata anche lei) ed altri amici e narici alla ricerca del fantomatico Grande
Fazzoletto che (forse) li libererà, sono i protagonisti di questo spettacolo surreale ed umoristico dedicato ai
“mocciosi” dai tre anni di età, ma godibile dai bambini di ogni tempo. Animando o indossando nasi finti,
camuffando la voce, mutuando semplici tecniche e poveri trucchi dal teatro di strada, un attore, accompagnato
dalla musica e dai versi di una tromba, racconta la storia, calandosi nei vari personaggi e chiamando direttamente in causa il giovane uditorio, che oltre a ridere ed a meravigliarsi, è stimolato a decodificare il mistero di una lingua stravagante e sconosciuta.

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