“I profughi sbarcano a Segrate. Un centinaio di giovani e giovanissimi da tutto il mondo – Mali, Senegal, Costa d’Avorio, e altri luoghi remoti e semisconosciuti della terra come Rovagnasco, Cologno Monzese, Pioltello- ha invaso oggi pomeriggio il parco Alhambra di Segrate, armati di pallone e scarpe con i tacchetti”.
Non è l’ennesimo lancio d’agenzia sull’emergenza rifugiati; non è il grido d’allarme dei segratesi, preoccupati per l’incolumità dei propri figli messa a rischio dalla presenza di elementi estranei e incontrollabili in città. E’ il racconto dell’esperienza straordinaria vissuta a Segrate sabato pomeriggio, grazie ad un torneo di calcetto al quale hanno partecipato oltre 50 ragazzi africani ospitati in diversi CAS (centri di accoglienza straordinaria) dell’hinterland nord-est di Milano – Gorgonzola, Trucazzano, Inzago, Pozzo d’Adda – e alcune realtà territoriali – csa Baraonda, Mokapi di Pioltello, Casa in movimento di Cologno, ass. Sportinzona.
Dodici squadre in tutto sono scese in campo e hanno corso insieme dietro alla palla per tutto il pomeriggio saltando confini di separazione, dribblando muri di respingimento, abbattendo a colpi di rigori e punizioni barriere di paura e di indifferenza. I campi d’erba sintetica si sono trasformati in spazi inattesi di conoscenza e condivisione; ogni passaggio, ogni azione, ogni tiro in porta è diventato un’occasione per annullare la dicotomia razzista noi/altri e creare nuovi legami e connessioni immediate e spontanee.
Questa giornata di calcio popolare, che si è conclusa a passi di danza dopo una cena aperta al Baraonda, è la nostra risposta all’esclusione e alla ghettizzazione quotidiana che vivono i migranti quando riescono ad approdare nelle città della fortezza Europa; è la messa in pratica di una differente concezione di accoglienza e di integrazione, che necessita della determinazione di tutti a mettersi in gioco e della possibilità per tutti di giocare.
Per la cronaca: il torneo l’ha vinto Sportinzona, ma tutti, oggi, abbiamo sperimentato cosa significa essere cittadini del mondo.
CSA Baraonda
Verso il 25 aprile e Mediterraneo Antirazzista