Domenica 18 gennaio a Cremona un infame aggressione fascista è stata perpetrata ai danni dei compagni del CSA Dordoni.
Emilio e i compagni presenti hanno cercato di difendere il proprio spazio sociale dal pestaggio, compiuto da persone riconducibili direttamente a Casa Pound, un movimento politico fascista che “vanta” l’appoggio di chi più gli assomiglia, Lega e le forze conservatrici.
A causa del pestaggio Emilio é ricoverato in ospedale in gravi condizioni.
Una delle prime reazioni rispetto a quanto accaduto quella domenica, è stato il corteo di sabato 24 gennaio. Migliaia di persone sono scese in piazza per contrastare questa infame aggressione, pianificata e realizzata per colpire chi disprezzando xenofobia e capitale lotta ogni giorno contro fascismo e sfruttamento.
Ci nausea la celerità con cui CGIL, ANPI e ARCI hanno violentemente condannato il corteo antifascista di Sabato. Non abbiamo visto la stessa intensità nel condannare una cruenta aggressione che ha ridotto in fin di vita un essere umano.
Purtroppo non rimaniamo più sorpresi da come i mass media abbiano utilizzato la determinazione del corteo, carico di rabbia e frustrazione, per riproporre, sia esplicitamente che implicitamente, lo schema dello scontro tra opposti estremismi.
Non ne possiamo più di sentire gente che parla di pacifismo e contemporaneamente si schiera a favore della polizia senza andare oltre lo scenario dipinto dai “giornalisti”.
Ma di che pace state parlando?
L’antifascismo non è un aggettivo da spendere come un altro nei salotti e nelle istituzioni ma un valore che né ieri né oggi possiamo delegare!
Emilio resisti!
Le compagne e i compagni del CSA Baraonda