Dom 16.02.2014 | Presentazione di “Mal di lavoro” di e con Renato Curcio

curcioA4

Questo libro propone i risultati di un cantiere scuola di socioanalisi narrativa, autonomo ed autogestito, vale a dire senza committenti esterni, iniziato a Milano nel dicembre 2011 e proseguito per tutto il 2012. Il lavoro di gruppo, a partire dalle narrazioni della propria esperienza lavorativa, si è soffermato sulle implicazioni deumanizzanti della razionalità strumentale, sulle tecniche di intensificazione del lavoro, sulla produzione di solitudine attraverso la disaggregazione dei legami solidali e sulla riemersione prepotente del ricatto come nuovo regolatore, dove viene imposta la sospensione flessibile del diritto. L’avventura è proseguita su altri due territori correlati: le risposte di sottomissione collaborativa, di rassegnazione o di resistenza che caratterizzano i processi di adattamento dei lavoratori e la neolingua che, medicalizzando la varie eruzioni della sofferenza, ne rovescia il significato facendo apparire un “malato” là da dove invece c’è soltanto la vittima di un modo di produzione patologico. Il cantiere, infine, si è affacciato sulle tracce ancora lievi di una prospettiva aperta: la costruzione di un nuovo immaginario entro il quale il significato del lavoro si qualifichi anzitutto per l’attenzione alle relazioni entro cui si produce e che esso stesso produce. A partire da quest’ultimo punto è maturata anche la scelta di portare questa ricerca all’incontro con tutti, per aprire il cantiere alla società, senza anticiparne le conclusioni.  
 
Hanno dato vita al cantiere: Carlo Anselmi, Claudia Barbieri, Paolo Bellati, Noemi Bermani, Michele Di Bona, Silvio Garbarino, Gregory Saraco, Pier Franco Mazzolari, Chiara Lasala, Romano Mazzon, Serena Mellace, Stelvio Peschiutta, Renato Pomari, Giuseppe Pugliese, Enrico Riboni, Simone Salvai, Dino Severgnini, Paolo Sollecito, Valeria Todisco, Ilona Witten. 
Questa voce è stata pubblicata in aperitivo, comunicati, eventi e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.