In un momento in cui i verdetti processuali non seguono la Verità storica, oggi con l’assoluzione per gli stragisti di Brescia, prima ancora con le decine di inchieste su stragi e assasinii che sempre o quasi si sono concluse con un nulla di fatto garantendo a esecutori e pianificatori della violenza di perpetrare la strategia eversiva.
Se al 40° anniversario della Strage di Piazza Fontana ci è toccato sentire il Presidente della Regione Lombardia che per giustificare la mancanza di colpevoli allude ad una fantasiosa pista investigativa alternativa a quella neofascista (http://www.youtube.com/watch?v=uHk0UuA6m_M&feature=related ), se l’assassinio di Giuseppe Pinelli, diciottesima vittima di Piazza Fontana, avvenuto nei locali della questura di Milano nel tentativo di incolpare i movimenti di sinistra della strage reclama ogni giorno giustizia vista la vergognosa modifica della lapide apportata dal comune di Milano e se la netta maggioranza degli studenti ritiene le Brigate Rosse responsabili della strage fascista di Bologna (http://www.blitzquotidiano.it/societa/strage-bologna-sondaggio-brigate-rosse-586553/) è il momento di riaffermare con forza che la Memoria è il mezzo migliore per tutelare la Verità Storica.
Se il revisionismo tenta oggi di equiparare partigiani e repubblichini domani probabilmente proverà ad equiparare fascisti e antifascisti, rispettivamente autori e vittime della strategia della tensione.
Il CSA Baraonda propone un’incontro con Licia Pinelli, Piero Scaramucci e Saverio Ferrari per poter conoscere e approfondire fatti e situazioni che hanno determinato il nostro presente. Piazza Fontana e l’omicidio Pinelli: l’inizio della strategia della tensione.